Forse non tutti conoscono Toni Brunello, una figura molto stimata dalla famiglia arancione, sempre presente a bordo pista del Campo Guido Perraro. Proprio Perraro lo trascinò nel mondo dell’atletica quando questa fiorì a Vicenza. Quel legame, nato molto indietro nel tempo, gli permette oggi di essere vicino ai nostri atleti, ai nostri allenatori e ai dirigenti. Una vicinanza di sentimenti forti che l’ha portato a realizzare i suoi “ritrattini”, come li ama chiamare lui. Abbiamo il piacere di pubblicarli perchè, al di là dei personaggi citati da Toni, sanno essere parole pregiate che nel loro scorrere esprimono una filosofia di quello che la vita può essere grazie all’atletica stessa.
Chiamatelo Toni e in cambio sarete certi di conoscere una straordinaria figura dall’elevato spessore di umanità.
Chicco
Finferli gambe secche:
sono i funghi più buoni
ma non li crederesti
ruotismi da campioni.
Ma quando vedi Chicco
mulinare sui piedi
ti colpisce il rotare
che quasi non li vedi.
Un’aureola ventosa
lo tiene quasi a galla
lui penetra filante,
il fruscìo di una palla.
Fin quando dopo il filo
ti sfoggia il suo sorriso,
della corsa felice:
glielo si legge in viso.
Ottavia
Gambe di seta,
Ottavia Cestonaro
scivola fra gli ostacoli
come una nave al varo.
Quasi una lepre bianca
volante sulla neve
tocca rimbalza e schizza
con passo forte e lieve.
Un tale patrimonio
è dono ricevuto
e lei non se ne vanta:
lo accetta per scontato.
E allegra lievita,
fende l’aria leggera
sovra lo sfondo verde
soffio di primavera.
Francesca
Specialità diversa
non potrebbe aver scelto.
La sua spinta a salire
a ritmo così svelto
doveva pur trovare
l’appropriato strumento,
insieme con chi, saggio,
guidi l’allenamento.
Un salto dopo l’altro,
successi e fallimenti
della vita metafora,
Francesca, che tormenti!
Ma al culmine del “Voglio!”
come fiore sullo stelo
tu punti la tua asta
diretta verso il cielo.
Alessandro B.
Parole poche,
concentrato sui fatti,
salta Alessandro
da un impegno all’altro.
Triplo è il suo salto,
forse anche più lunge:
ad ogni step
il suo traguardo raggiunge.
Picchia coi piedi,
sembra quasi greve,
mentre rimbalza
su di una gamba sola.
Ma ti sorprende
– e ti conquista anche –
quando nel terzo balzo
tutto Alessandro vola.
Alessandro P.
Lento, filante,
su cuscino d’aria
fluttua leggero
Alessandro Pino:
detto spavaldo,
ali di sparviero,
punta alle vette,
segue un suo cammino.
Quando poi parte,
rasoio a filo lama,
stacca quel volo
per cui così si ama.
Alida
Lunga, sinuosa,
come disegnata,
salta e rimbalza
contenta Alida Carli.
Ma se attento la osservi
nelle sue sequenze
cogli il suo vero spirito
oltre le movenze:
fisico adatto,
corretta impostazione
ma più la fa volare
la determinazione.
Tura
Forte la gamba,
armata dalla testa;
cauta la lingua,
ma il passo non si arresta:
traduce in atto
quella determinazione
che l’allenata mente
immaginò in azione.
Elastico rimbalzo,
talora un po’ contorto,
mentre prolunga l’alzo
di là del punto morto
rulla potente il Tura,
nel suo lanciato treno:
punta nuova misura,
in sé rifiuta il meno;
deciso salta,
marcato netto il suolo.
Poche parole:
si esprime col suo volo.
Matteo
Darwiniano eroe,
sin dalla sua infanzia
solo sugli avampiedi
Matteo ha camminato.
Ma quanto sbaglierestise solo un attimo
pensassi a un fisico
mal conformato!
Sornione e arguto,
gettalo in una corsia:
graffiante e carico
scatterà secco al “via!”
Quel treno in corsa
è un capolavoro
perfetto emblema
di una corsa all’oro.
Luca
Tras-corre Luca
– senza correre mai –
forte nella sua marcia
dimenticando i guai.
davanti agli occhi gli scorre l’orizzonte:
mai non l’agguanti
però gli vuoi far fronte.
Un altro record,
un giro più veloce:
più efficace è il suo passo
o di Ampelio la voce?
Gli piace l’andar oltre
scavare un nuovo mistero;
si butta, le energie
re-incanalate sul sentiero
che si propone amico,
magnete dal futuro,
per un animo antico
intimamente puro.
Federica
Esplode sì Federica,
ma come fosse in moviola:
ti snocciola i suoi record
quasi a una gamba sola,
i suoi exploit hanno il passo
a misura del sorriso
leggero, quasi ironico,
ma su un volto deciso.
Fluente, rilassata
al contempo efficace
produce rimbalzante
ciò di cui è capace:
risultati vincenti
come scie bianche nel ciel
fiori che si materializzano
molteplici sul suo stelo.
Pietro
Getta tutto il suo peso Pietro
nell’agone della sua partita:
la spinta dall’indietro
regala una scarica di vita.
il passo del suo allenamento
ha il ritmo del martello:
il gusto di picchiare
in un volo ogni volta più bello.
Ma il momento più grande
è quando quel disco sale,
riga il cielo, si estende:
traiettoria ideale.
L’entusiasmo di propaga,
canta il risultato che vale:
non si conosce altro disco
che sia così musicale.
Mavi
Solare, bella cera,
è Mavi Cestonaro:
il suo simbolo è il cuore,
il suo sorriso è il più chiaro.
Bandiera l’entusiasmo,
il suo credo è l’impegno:
deve tirare fuori
qualcosa che sia degno,
vestito dei suoi panni,
dei valori filtrati
fin dai suoi primi anni
dai recenti antenati.
Una seria allegria,
una moderata presenza
un contributo silenzioso…
… di cui sentiresti l’assenza.
Non udrai la sua voce,
però ammira il suo smalto:
veloce il movimento,
potente slancio all’alto,
di sostegno alla squadra
di cui si sente parte:
rappresentarne l’anima
è la sua vera arte.
Sergio Cestonaro
Se proprio vuoi scoprire
il vero Cestonaro
apprestati a forzare
la tuta del palombaro.
Nel suo ruolo ufficiale,
tetragono alle confusioni,
s’impegna a contenere
l’impulso delle emozioni.
Annunci e direttive,
logistica e cornice
metronomo è puntuale:
la veste gli si addice.
Ma talora gli succede
quando segue le squadre
di trovarsi aggredito
dal suo ruolo di padre.
Padre delle sue figlie,
della moglie, degli atleti amici,
che dentro sé vorrebbe
veder tutti felici,
ma pur disciplinati,
come ben si conviene
ad un padre entusiasta
(che pure si trattiene).
Con i freni tirati
ma col motore a mille
gli capita in tal caso
di sprigionare scintille
che sprizzano al di fuori
come fuochi artificiali
dai “piani superiori”
formali e sostanziali.
Certamente lo merita:
ma è una bella fortuna
appassionato com’è,
poter sognare la luna!
Presidenteeee, Presidenteee
Sì, le siepi, le siepi
son la sua vocazione,
un pezzetto lineare
poi un ostacolo, un acquazzone
da affrontare o saltare
quale esso poi sia
più che in modo “normale”
con la sua fantasia.
Sottile, flessibile
quasi fosse un frustino
ti tallona e ti stimola,
leggero fantino,
con la testa al traguardo,
mirando, agonista,
allo scopo cui pensa
al di là della pista,
perché ciò che gli piace
pur se procede col piede
è il progetto più audace
oltre ciò che si vede.
E mirando al concreto
nonostante gli ostacoli
spazza via l’obsoleto
con fiducia ai miracoli
che potrebbero fare
nuove idee suggerite
a chi ha un certo potere
d’innovare alle vite
degli atleti/brillanti
che senza chiedere niente
san donare momenti
agli amici e alla gente.
Radicato al terreno
nei passaggi più belli
fra le siepi che salta
sono questi i gioielli.