Si racconta la lunghista dell’AV Frattin Auto, splendido prodotto dell’Atletica Marconi Cassola
L’ultimo risultato ottenuto è l’argento alle Olimpiadi Giovanili di Nanchino, con un balzo di 6.21 nel salto in lungo. E la stagione non è ancora finita… Beatrice Fiorese, atleta di Cassola allenata da Daniele Chiurato, è il fiore all’occhiello dell’atletica italiana a livello giovanile. L’ha dimostrato a suon di risultati, palesando una continuità comune solo ai grandi campioni. È stato un anno magico per Beatrice, medaglia d’oro ai tricolori di Rieti, argento ai tricolori di prove multiple, seconda a Nanchino. La lunghista e poliedrica atleta dell’AV Frattin Auto non si è fatta mancare proprio nulla ed è stata proclamata vincitrice del prestigioso Premio Giannino Marzotto, giunto alla nona edizione.
«È stato come sognare, con la differenza che il sogno lo stavo vivendo davvero! Ho partecipato ad una vera Olimpiade, anche se giovanile ̶ ha raccontato Beatrice al ritorno ̶ Essere là, vivere il sogno che credo sia quello di ogni atleta, e averlo vissuto appieno è stata un’emozione grandissima che non dimenticherò mai. Come non dimenticherò le persone che ho conosciuto, 5000 atleti o quanti erano, là insieme con uno scopo comune, legati tutti dallo stesso obiettivo: dare il massimo. Ed è questa la parte migliore di tutte le trasferte, persone che non abbiamo mai visto, ma che ti sorridono appena ti incontrano, come se le conoscessi da una vita».
Qual è stata la tua più grande soddisfazione in questa stagione?
«Partecipare alle Olimpiadi Giovanili, perché già essere a Nanchino per me è stata una sorpresa, a inizio anno non mi sarei mai potuta immaginare di farcela!».
È arrivato anche un argento agli Italiani di prove multiple. Peccato per quel giavellotto.
«Questo è stato un anno d’oro per me. Non ho nessun rimpianto, nemmeno per quel giavellotto non riuscito delle prove multiple. Doveva andare così, non le avevo preparate ma sono venute fuori lo stesso belle sorprese».
Hai già un obiettivo per la prossima stagione?
«Rincorrerò sicuramente il titolo per “vendicarlo”. Ma per riuscirci dovrò lavorare molto, specialmente con il mio amico giavellotto!».
C’è una compagna con cui più di altre hai stretto un rapporto speciale?
«Credo che quest’anno fondamentale sia stata Elena bello, sempre con me, pronta nel momento del bisogno, pronta a farmi ridere e a prendermi in giro. Come c’era lei per me, io c’ero per lei. Siamo cresciute insieme quest’anno e abbiamo avuto modo anche grazie all’esperienza in Cina di legare molto. Ma non dimentico certo Ilaria Casarotto, che è sempre stata la mia àncora di salvezza».
Quali sono i tuoi obiettivi sportivi a breve e lungo termine?
«Sicuramente arrivare al meglio ai Cds, la gara che amo di più perché mi piace l’idea della trasferta tutti insieme. E poi ovviamente si pensa all’Europeo junior del prossimo anno, alla rincorsa del minimo. Vorrei fare dei ringraziamenti».
Prego.
«In primis la mia famiglia, per tutto lo sforzo che fa nel seguirmi in gara e psicologicamente. Il mio allenatore perché senza di lui non sarei mai riuscita a diventare quella che sono ora, tutta l’atletica Marconi per il grande tifo che non manca mai e naturalmente la mia società Atletica Vicentina».