La mezzofondista di AV Frattin Auto si racconta dopo l’esperienza di Nanchino
Elena Bellò è stato protagonista di una stagione intensa che l’ha vista protagonista sia a livello indoor che outdoor nelle distanze 400, 800, 1500. Negli 800, in particolare, ha raccolto grandi soddisfazioni a partire dal titolo italiano di categoria, al bronzo ai Trials di Baku che le hanno permesso di prendere parte alle Olimpiadi giovanili dove ha raccolto un importante quarto posto con il nuovo personale di 2’06”31. Elena, cresciuta nel bacino dell’Atletica Dueville, sta confermando tutto il suo talento negli appuntamenti più importanti.
Dopo l’esperienza dei Mondiali allievi dello scorso anno, quest’anno hai preso parte ad un altro grande appuntamento con la maglia azzurra, le Olimpiadi Giovanili svoltosi a Nanchino, vuoi raccontarci come hai vissuto questa esperienza?
Quest’esperienza è stata la più bella fino ad ora, sicuramente anche per la lunghezza della trasferta stessa. Rispetto ai Mondiali allievi Donetsk sono partita più tranquilla e motivata perché, grazie alle esperienze che ho potuto fare in questi due anni di categoria allieve, ho imparato, a mie spese, che l’ansia a la paura non portano da nessuna parte. Fino a pochi giorni prima della batteria di qualificazione non ho proprio pensato alla gara, mi sono allenata tranquillamente per rifinire la preparazione fatta fino a quel momento, consapevole del fatto che le sensazioni che provavo erano positive e perciò non c’era nulla da temere, quindi era mia intenzione dare il massimo per portare a casa un risultato importante.
Al di là della gara, quest’esperienza mi ha permesso di conoscere moltissimi atleti stranieri che praticano atletica ma anche altri sport, di confrontarmi con loro e arricchire le mie conoscenze. La condivisione di questa esperienza con gli atleti della squadra italiana ha permesso di creare un gruppo unito e affiatato, una sorta di famiglia, tanto da ricevere i complimenti dagli allenatori. E’ stata una preziosa occasione anche per fortificare l’amicizia con la mia compagna di stanza, nonché compagna di squadra ,Beatrice Fiorese che devo ringraziare per il supporto datomi!
Nella competizione ti sei ben comportata dominando la tua batteria di qualificazione ed arrivando quarta nella finale combattendo fino alla fine per la medaglia di bronzo. Sei soddisfatta del tuo quarto posto e del nuovo personale ottenuto?
Non ho grandi rimpianti per come è andata la finale perché in quell’ultimo rettilineo so di aver dato il massimo e ho lottato fino alla fine per quel terzo posto. Quando mi sono affiancata all’ atleta ethiope, a metà del rettilineo finale, pensavo che l’avrei superata perché sembrava sfinita, ma nel finale è stata capace di un brusco cambio di ritmo da andare a prendersi persino il secondo posto battendo l’atleta tedesca.
Sono soddisfatta di questo quarto posto sebbene ci sia qualche rammarico vista la minima distanza che mi allontanava dal terzo e dal secondo posto, ma sono consapevole di aver fatto comunque un’ottima gara. Aver ottenuto il mio personale in una gara così importante è sicuramente un dato positivo perché vuol dire che non mi sono fatta troppo influenzare dalla pressione, riuscendo ad esprimere le mie potenzialità .
Cosa, di questa esperienza consideri che ti possa essere utile nel futuro?
Tutte le competizioni internazionali a cui sto partecipando stanno formando un importante bagaglio di esperienze che sarà fondamentale per il futuro. Nel corso di questi Giochi Olimpici Giovanili ho imparato che la gara termina 10 metri oltre la linea di arrivo ma, soprattutto, ho imparato a conoscermi fino in fondo.
In quei giorni in cui mi sono allenata da sola ho imparato ad ascoltare il mio corpo, a capire se era stanco e aveva bisogno di riposo; in base alle mie sensazioni ho calibrato gli allenamenti e credo di esserci riuscita con successo dato che ho ottenuto il personale. Sono riuscita a raggiungere anche una concentrazione nuova e a scoprire in me una grande determinazione che mi hanno permesso di scendere in campo abbastanza tranquilla per affrontare la finale olimpica.
È stato un anno molto intenso in cui sei stata ad altissimi livelli sia a scuola che nell’atletica. Qual è il tuo segreto per far conciliare tutto al meglio?
Quest’anno è stato molto lungo, con l’atletica posso dire di non aver mai avuto una pausa a causa della partecipazione alle Gymnasiadi di Brasilia lo scorso dicembre.
Non ho un vero e proprio segreto grazie al quale riesco a conciliare scuola e atletica., voglio semplicemente essere al massimo in entrambe quindi dedico ad esse il tempo necessario perché ciò avvenga. So quanto tempo ho a disposizione nell’arco della giornata e so quali sono i miei impegni, quindi non spreco tempo prezioso.
Dopo questa grande esperienza internazionale un po’ di meritato risposo o sarai impegnata in altre competizioni?
La stagione outdoor sta per terminare, fino ad ottobre mi vedrete gareggiare ai Campionati di Società Assoluti a Milano dove AV Frattin Auto prenderà parte alla finale Oro e sarò impegnata nei Campionati di Società allievi che si disputeranno ad Imola.
Visto l’ottima stagione disputata, quali sono i tuoi obiettivi per il 2015?
Il mio obiettivo principale per il 2015 saranno sicuramente gli Europei junior in Svezia. Lavorerò al meglio per migliorare il mio personale negli 800 metri e di cercare di avvicinare il minino per la partecipazione ai Giochi Olimpici di Rio in programma nel 2016.