Il velocista passato di recente all’Aeronautica si è fermato soltanto in semifinale. Per l’ingresso in finale non è bastato il crono di 6”71
A pochi giorni di distanza dalla sua impresa, il nome del velocista Michael Tumi risuona ancor più forte. Agli Europei indoor di Parigi, lo sprinter passato di recente all’Aeronautica Militare ha fatto molto più che il proprio dovere. Michael, che rimane l’anima della velocità in casa Atletica Vicentina, anche se da poco fa parte di un gruppo sportivo militare, si è dovuto arrendere sul più bello, quando con un crono di 6”62 avrebbe trovato accesso alla finalissima dei 60 metri. Peccato, ma l’impresa, Tumi, l’aveva già scritta. Il suo passaggio in semifinale, infatti, che molti ritenevano, se non impossibile, per lo meno difficile, ha fatto saltare di gioia per primo il suo tecnico, Umberto Pegoraro, e con lui anche tutti gli amici e compagni di allenamento. Un grande risultato quello del campione italiano indoor del 2011, che superato lo scoglio delle qualificazioni con il tempo di 6”72,
si è ripresentato nella terza e ultima semifinale con la voglia di sorprendere ancora. In parte ci è riuscito, perché ha eguagliato il suo personale, 6”71, giungendo settimo. Purtroppo non è bastato: Tumi, che in seconda corsia si è trovato a gareggiare fianco a fianco con il campione lusitano Francis Obikwelu, è andato come un razzo, ma per un posto in finale avrebbe dovuto fare almeno 6”62. Tumi, la cui partecipazione ai Campionati Europei è parsa a molti un azzardo, ha messo a tacere tutti dimostrando che a volte basta veramente credere in qualcosa per riuscire a farla. Se qualcuno prima di Parigi non aveva voluto notare il velocista berico, ora non può esimersi dal riconoscerne il grande talento.