Sono trascorsi quasi sette giorni ormai da quel fine settimana dorato vissuto sulla pista e sulle pedane del camposcuola Perraro. I campionati italiani a squadre di prove multiple hanno regalato emozioni indescrivibili all’ambiente arancione, protagonista indiscusso con un doppio scudetto conquistato grazie alle formazioni under 18. La manifestazione aveva un sapore molto speciale, vuoi perché l’AV Frattin Auto giocava in casa anche con l’organizzazione (e a questo proposito vanno ancora ringraziati tutti i componenti del team “TuttixAV”), vuoi perché la giornata di domenica è coincisa con i festeggiamenti del Venticinquesimo della società.
Da copertina sono state le prestazioni e il gioco di squadra dei quartetti allievi e allieve, capaci di vincere due scudetti nel giorno più bello di Atletica Vicentina. Il merito va certamente a Ottavia Cestonaro e Harold Barruecos, campionissimi e dominatori indiscussi delle due giornate, oltre che ragazzi carismatici capaci di fare gruppo e di trascinare i compagni. Ma una pioggia di applausi va riservata anche a Edoardo Gambaretto, Davide Sinigaglia e Sebastiano Spanevello, che hanno messo assieme la bellezza di 15.712 punti, dimostrando di essere una vera corazzata. Le ragazze, vincitrici con 13.617 punti, sono state trascinate anche dalle prove di Martina Ortolani, Federica Gaspari ed Evelyn Ifarajimi. Anche loro bravissime ed encomiabili.
I risultati dei singoli atleti sono il frutto di un lavoro duraturo e mirato condiviso con i tecnici Umberto Pegoraro e Sergio Cestonaro, ai quali vanno i complimenti per quanto hanno saputo costruire negli anni, perché come ha spiegato Pegoraro «con alcuni degli atleti che hanno vinto lo scudetto a squadre si lavora da tre anni per riuscire nelle prove multiple, che a mio avviso sono l’atletica. I grandi atleti del panorama internazionale sono prima di tutto atleti versatili e per questo bisogna insistere sulle prove multiple».
Pegoraro ha riservato a tutti gli otto ragazzi campioni d’Italia qualche parola di apprezzamento, rivelando anche particolare soddisfazione per essersi esposto in prima persona un anno fa chiedendo che questa gara si svolgesse a Vicenza. Tutti hanno visto cos’è successo…
Harold Barruecos, medaglia d’oro con 5807 punti, era in ritardo di condizione. Tra l’altro si è presentato alla rassegna con la caviglia del piede di stacco malconcia. «Malgrado tutto è riuscito a sfoderare una prestazione maiuscola, che ha messo in evidenza dei netti miglioramenti tecnici in specialità come il giavellotto, dove ha totalizzato soltanto 15 punti in meno rispetto al record personale, già quarta prestazione mondiale».
Edoardo Gambaretto, sesto classificato, un’autentica rivelazione. «In crescita esponenziale, vera sorpresa stagionale, era l’unico classe ’96. Si candida ad essere il numero uno il prossimo anno. Vero agonista e specialista dell’alto, comunque poliedrico capace in un solo anno di attività di superare il limite d’elite dei 5000 punti imparando specialità neanche mai viste l’anno scorso, dato che proviene dal calcio».
Davide Sinigaglia, ottavo classificato. «Per la prima volta entra nei primi 8 d’Italia, stabilisce il nuovo personale di 100 punti grazie al miglioramento della sua “bestia nera”, l’alto. Ragazzo d’oro, tutto cuore disposto a fare 80 km in moto per venire ad allenarsi da Noventa al Perraro. Grazie a lui e a Giacomo Dalla Pria».
Sebastiano Spanevello, ventitreesimo. «Alla prima esperienza di prove multiple si difende benissimo. Anche lui del 1996, crescerà e con Edoardo Gambaretto sarà la spina dorsale della squadra del 2013. Deve crescere nelle corse di resistenza, comunque bravissimo».
Ottavia Cestonaro, medaglia d’oro con 5121 punti, allenata dal papà-tecnico Sergio. «Incommensurabile, stanchissima e in uno stato di forma in crescita, ha lottato duro anche nella specialità per lei più dura, gli 800: segnale di massima dedizione».
Martina Ortolani, quinta classificata. «Matura e solida, riesce a riconfermarsi come punteggio seppur anche lei affaticata da un’estate di allenamenti intensi e duri. Vera agonista, non teme nessuno e mette in campo sempre tutta se stessa, finalmente un miglioramento deciso nel giavellotto».
Federica Gaspari, sesta classificata. «Anche lei vera agonista, ha stretto i denti a causa di un’infiammazione alla caviglia, ma sa dare il meglio di se stessa quando la lotta si fa dura, ancora litiga un po’ con gli ostacoli, ma quando entra nella pedana del lungo tira fuori gli artigli».
Evelyn Ifarajimi, ventunesima. «Nota di lode per essersi resa sempre disponibile per la squadra, pronta a rispondere presente anche nelle prove multiple, pur essendo velocista pura».