A Taipei nel 2017 aveva sfiorato per qualche centimetro il bronzo, oggi a Napoli, sede dell’edizione 2019 dell’Universiade, Ottavia Cestonaro (Carabinieri/ AV Brazzale) poteva ambire all’argento nella finale del triplo se il suo secondo salto, molto lungo, fosse stato ritenuto valido ma, per questioni di millimetri, era nullo. La misura di 13.32 del primo salto non avrebbe garantito all’azzurra di avere a disposizione gli ultimi tre salti di finale ma, avendo fatto ricorso, è stata ammessa sub iudice ed i giudici aveva misurato, comunque, il salto nullo che era di 13.81, proprio la misura con cui la portoguese Tavares Da Veiga avrebbe conquistato, in seguito, il secondo gradino del podio. Cestonaro ha continuato la gara in attesa della decisione ufficiale della corte della giuria d’appello che ha confermato il nullo una volta conclusa la gara. Nei successivi tre salti Cestonaro si era portata al quinto posto con 13.62 ma la misura ufficiale risulta quella di 13.32 che la colloca al nono posto, cinque centimetri in meno dell’ultimo posto utile per disporre dei tre salti di finale.
Nella terza semifinale degli 800 Enrico Brazzale (AV Brazzale) ce la mette tutta per tentare di entrare in finale ma si trova subito in fondo al gruppo nella gara lanciata a gran ritmo dall’ugandese Kwemoi. L’atleta di Silvia Dalla Piana prova a risalire chiudendo quinto in 1’50″21 ma per andare in finale bisogna correre almeno in 1’49.